Mal di schiena cronico: cosa puoi fare davvero e il ruolo della fisioterapia
Scritto da: Lorenzo Creperio


Il mal di schiena che dura da settimane o mesi è molto comune.
Spesso non c’è una singola causa precisa (come un’ernia o una frattura), ma si parla di mal di schiena “non specifico”.
Questo non significa che non si possa fare nulla: al contrario, ci sono strategie semplici ed efficaci per ridurre il dolore e tornare alle attività di ogni giorno.
Che cos’è il mal di schiena “non specifico”
- Il mal di schiena cronico è un dolore che persiste da più di 3 mesi.
- Non dipende da una sola malattia, ma da un insieme di fattori: postura, tensioni muscolari, stress, sedentarietà.
Per saperne di più leggi la mia guida su dolore alla schiena e alla cervicale da ufficio: strategie efficaci per mantenere la postura corretta al pc.
Bisogna fare subito una risonanza?
Nella maggior parte dei casi non serve.
Esami come RX o RMN si fanno solo se ci sono segnali particolari (traumi, perdita di peso, febbre, problemi neurologici).
Spesso i referti mostrano “usura” normale legata all’età, che non spiega da sola il dolore.
Cosa aiuta davvero
- Muoversi con costanza: l’esercizio terapeutico è il trattamento più efficace. Non conta l’esercizio perfetto, ma la regolarità. Un fisioterapista può insegnare esercizi personalizzati e progressivi
- Capire il dolore: ricevere spiegazioni chiare e rassicurazioni riduce la paura e favorisce il recupero. Sapere che il dolore non è pericoloso aiuta a tornare attivi
- Gestire pensieri e paure: spesso si evita il movimento per timore di peggiorare. Tecniche di supporto psicologico possono aiutare a spezzare questo circolo vizioso
- Un lavoro di squadra: nei casi più complessi, combinare esercizio, educazione e supporto psicologico porta a risultati migliori
E i farmaci aiutano?
Gli antinfiammatori possono dare sollievo nelle fasi di riacutizzazione, ma vanno usati per periodi brevi e su indicazione medica.
Altri farmaci (miorilassanti, oppioidi deboli) si valutano solo in situazioni particolari e sempre sotto controllo medico.
Cosa serve meno
- Terapie passive (laser, ultrasuoni, TENS, trazioni) hanno poca efficacia dimostrata.
- Il massaggio può aiutare a rilassare i muscoli, ma da solo non basta.
- I busti lombari non risolvono il problema se usati a lungo senza motivo preciso.
- Infiltrazioni e interventi chirurgici sono da considerare solo dopo lunghi percorsi conservativi e solo se raccomandati da uno specialista.
Il percorso con il fisioterapista
Valutazione iniziale
Durante la prima visita il fisioterapista raccoglie la storia clinica, osserva postura e movimenti, e valuta eventuali fattori che mantengono il dolore (stile di vita, lavoro, stress).
Questo serve a creare un quadro completo e personalizzato.
Esercizi su misura
Il programma non è mai standard, ma adattato alle capacità della persona.
Si lavora su rinforzo muscolare, mobilità articolare e controllo del movimento, aumentando gradualmente l’intensità per non sovraccaricare.
Consigli pratici
Il fisioterapista fornisce indicazioni concrete per la vita quotidiana, come gestire le giornate lavorative, cosa fare in caso di riacutizzazioni, come organizzare le pause se si lavora al computer e come ottimizzare la postura.
Controlli periodici
Incontri regolari permettono di monitorare i progressi, modificare il programma e motivare la persona a mantenere le buone abitudini.
Il percorso viene quindi aggiustato passo dopo passo in base alle reali necessità.
Piccoli gesti quotidiani
- Cammina ogni giorno per almeno 20 minuti: anche una camminata a passo comodo stimola la circolazione, riduce la rigidità e aiuta l’umore.
- Alzati ogni ora se stai molto seduto: bastano 1–2 minuti per sgranchirsi, fare qualche passo o un semplice esercizio di allungamento.
- Non temere un po’ di fastidio: un dolore leggero e controllato (fino a 4/10) è normale e non significa peggiorare; spesso è parte del processo di recupero.
- Cura il sonno e l’ergonomia della postazione di lavoro: scegli un materasso che ti sostenga senza essere troppo rigido e una sedia da lavoro regolabile che supporti bene la zona lombare, regola altezza della sedia e dello schermo, appoggia bene i piedi a terra.
- Integra piccole abitudini attive: fai le scale invece dell’ascensore, esegui esercizi di respirazione o stretching durante la giornata.
- Ascolta il corpo: alterna attività e riposo, adattando i movimenti alle giornate in cui il dolore è più presente.
Domande frequenti
- Quanto ci metto a stare meglio?
- Devo smettere di fare sport?
- Il dolore indica sempre un danno?
Spesso in 4–8 settimane di esercizi regolari si vedono miglioramenti.
No: di solito si adatta l’attività e si riprende gradualmente.
Non necessariamente: il dolore cronico è spesso un problema di sensibilizzazione, non di lesioni nuove.
Leggi anche i consigli per curare il mal di schiena
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